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Il segreto della felicità è la libertà. Il segreto della libertà è il coraggio. "- Tucidide. Θουκυδίδης, Thūkydídēs -Atene,ca. a.C. 460 a.C.- dopo il 440 a.C. -

dal 1764 voce illuminista a Milano

13 nov 2018

AI. AI. AI!

AI. AI. AI! 


Stiamo vivendo un momento di contraddizioni evolutive il che riguarda vivere partecipando il salto temporale e che dovrebbe portarci ad una conoscenza e conseguente coscienza sociale condivisa nella globalizzazione. 
Ogni "pastore" cerca di radunare il proprio gregge in modo da poter "contare" nella spartizione della leadership, ed è in effetti è questo il problema greggi o, persone con propria conoscenza e sapere... Meglio per tanti l'ignoranza di facile guida e controllo.

In Italia.

I figli,sorelle, fratelli, amiche e amici,  persone:
Sta calando il sipario della lavanderia mediatica si fatti riguardanti i due ragazzi. 
Strazianti situazioni che ci hanno coinvolto, quelle riguardanti la morte per droga avvenute a Roma di Desirè e Stefano si stanno spegnendo lentamente,  mentre dalla regia imposta il retroscena degli eventi si ferma, meglio non scavare in profondità, meglio il superficiale, vedere solo la quinta  e non dietro la quinta , è forse l'ora che il pubblico pagante vada a dormire?...

Ora è l'alba del "il tempo della mamma", figlia,sorella, amica una persona:

Le mamme, popolo mammone,  è un argomento che ancor più strazia cuore e che ci fragilizza tutti, visto poi che i genitori si sono addormentati...

Due mamme sono nell'occhio mediatico. La mamma dell'IKEA e la mamma dell'Esercito.


La mamma dell'Esercito.



la mamma è un caporalmaggiore sorta alla cronaca per la sua morte tragica, il che ci fa o dovrebbe far riflettere sul come mai e il perché di una vita tra il privato e pubblico nel suo divenire nella globalizzazione.


L'altra e la mamma dell'IKEA.



Qui ancora non si parla di morte ma di conflitto sociale, il retroscena è così ampio che corre sui presupposti di una filosofia aziendale e conseguente mission, di una leadership politica innestata nella magistratura, di un aspetto sindacale che va ben oltre alla strutturata vicenda, nelle possibili sfaccettature che potrebbero coinvolgere elementi di concorrenzialità, anche di elementi di contrasto tra ciò che la globalizzazione industriale/commerciale e l'artigianato e la proffesssionalità "presupposta" indipendente di terze parti.
Non conosciamo le motivazioni della sentenza riguardante il licenziamento e non vogliamo entrare nel vortice dottrinale del merito, guardiamo all'immagine che emerge socialmente e che vedrà al tavolo interessi contrapposti ed educativi per il prossimo futuro.
Riteniamo rilevante la questione della filosofia industria/commerciale e professionale nel contesto sociale globale pubblico e di questo, il conseguenziale stress a cui siamo sottoposti attraverso un educazione mediatica.


Il contesto globale

Sono pochi giorni che i signori del mondo si sono ritrovati per l'anniversario della grande tragedia  della guerra del 15/18, lo sguardo che ci è stato indicato è quanti si siano sacrificati volontariamente e involontariamente per questa mattanza. Un strage che non può risultare inutile o d'interesse geopolitico,  ma deve far riflettere su quel treno in progress su cui è stato deciso il futuro.
Revisionismo storico? Forse necessario per la riflessione finale che ci riporta alla questione filosofica aziendale e della leadership collegata in profonda strutturazione sociale.
La prima guerra mondiale è stata una guerra economica posizionata nella stessa rivoluzione industriale.

Inutile è la contrapposizione o l'unione di filosofie diverse nell'usare come leva sociale motivazioni di riflesso winwin  quando la leva sociale è duramente condizionata.


Filosofia aziendale e pubblica. Lo Stress.

Che qualcuno debba iniziare a scottarsi le mani e togliere le castagne dal fuoco a nostro avviso è evidente, l'ovvio opportunismo di alcune leadership ha fatto si che le castagne dal fuoco siano "gli altri" a scottarsi, mentre nel loro secolare benessere ignorano al fine di poter continuare a vivere nell'opportunismo del momento, camaleonti dei loro interessi sfruttando le motivazioni imposte.

Milano, si è posta alla guida della alimentazione,  ha fatto la sua Esposizione Universale nel 2015 "nutrire il pianeta"  un po di spettacolo, molte intrallazzi e mazzette di potere, poi si è rimessa a dormire, tanto al dotto Sala,  oltre che al proprio "salino" pensa alla sua borsa con tante tasche, capaci e scomode nel loro consolidato style .

Ma la questione alimentazione va ben oltre nella globalizzazione e non la si può confinare solo nel contesto di opportunismo di comodo. 
Nutrire il pianeta  non è solo la pagnotta, o quello che i media hanno voluto da far mangiare al popolo Milanese. L'alimentazione è un fattore globale ben più profondo e complicato e ora non ci si può lavare le mani distraendo con le Olimpiadi invernali o prima ancora con il fallimento della sede Europea del farmaco della quale filosofia. 
Va bene tutto, dal listino immobiliare gonfiato a spese dei poveri alla mancata partecipazione sociale,  al caro servizi ecc.,  ma non si può prendere per il culo sempre la gente, perché è così che ci sentiamo!.

Uno degli ultimi presagi che la lavanderia mediatica ci ha propinato per pochi attimi, vede nel contesto globale del "nutrire" le vicende di un antica azienda Italiana la Pernigotti,     
Cioccalati e gianduia  (molto buoni), la  Pernigotti è un produttore italiano di cioccolato (la sua specialità è la produzione di Gianduiotto di alta qualità, a base di nocciole e cioccolato), torroni, uova pasquali e gelati.  È uno dei produttori più antichi e tradizionali di cioccolata e torrone in Italia, fondato nel 1860 nella città di Novi Ligure, in Piemonte. 
Nel 2013 è stato acquistato dalla compagnia Toksoz di Istanbul.  in effetti dei farmacisti.

Scorrendo le pagine web cerchiamo di capire la filosofia aziendale della Toksoz, nulla ... Il dubbio  su quale sia la missione è logico, se diamo uno sguardo all'articolo di ieri  sul Il Caffe  possiamo comprendere che anche il dentista ha la sua mission figuriamoci un industria a dir poco strategica!. 

Quale sarà la mission? Nel segno di quale filosofia?

Certo non immaginiamo che la dipartita dall'Italia della Pernigotti sia dovuta alla ostentata immagine del salame Pernigotti, anche se... 

Cerchiamo di capire... 
Le origini della cioccolata risalgono alla scoperta del Sud America il cioccolato è di origine Maya e Aztechi  importati e poi diffusi nel mondo conseguentemente alla scoperta del i Cristofero Colombo.                 
Lo strutturato e agguerrito Marketing della Toksoz o forse  la concorrenzialità con la Nutella è entrato in conflitto con lla crema Sarerelle
Non ci resta che assagguiare l'ultima specilità dal gusto capitolino del  Amor.
Certo è che anche per la Ferrero   oltre che  per la Toksoz non vi sono mission  esposte per le aziende, mistero! Che siano un culto alimentare segreto?   .

Che si tratti solo di spartizione della torta globale? 
O c'è di più in questa notte stellata? 

In questo contesto di globalizzazione dobbiamo avventuraci, non come zombi dormienti ma attivi e coscienti cittadini,  la guerra del cioccolato ci coinvolge tutti  e ormai le caratteristiche antidepressive dell'alimento stanno tramutandosi in depressori cronici. 

Certamente chi ha montato la poltrona  dell'alimentazione globale,  non può far finta di nulla e sperare nell'uso della saliera, lasciando' immaginario collettivo e vivendo con i suoi compagni di merenda in pace e giubilo alla scuola dei gelosi mentre il popolo si stressa e confonde,  anche perché oggi abbiamo il sale rosa dell'Himalaya, un prodotto della globalizzazione che non è da sottovalutare e con una giusta strategia di marketing potrebbe mettere in seria crisi il bianco sale. 
Nel contempo per l'architettura  possiamo arredare le case con lo splendido marmo rosa  e iniziare a riflettere.
L'ultimo sorso d'acqua lo diamo all'essenza della vita, ma non possimo negare una più ampia 'evidenza di queste silenziose guerre che nascondono strategie più ampie.
Questa vuole essere una sintesi per proporre una riflessione sulla poca chiarezza del sistema produttivo e commerciale oieno di contrasti e insufficienze che ricadono sulla gente ignara dei grandi giochi.
Immaginabile che queste strategie vadano ben oltre ciò che emerge e vediamo.