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Il segreto della felicità è la libertà. Il segreto della libertà è il coraggio. "- Tucidide. Θουκυδίδης, Thūkydídēs -Atene,ca. a.C. 460 a.C.- dopo il 440 a.C. -

dal 1764 voce illuminista a Milano

21 nov 2020

Mangiare Italiano.

 Mangiare Italiano.

Da sempre sosteniamo che il “made in Italy” nella alimentazione è la nostra eccellenza ma in più delle volte sono solo parole vuote, eppure potrebbe essere una carta vincente.

Frenare la diffusione del coronavirus è un nuovo problema che tutti i paesi devono affrontare. La trasmissione del Covid nessita la condivisione dei risultati delle rilevazioni di virus su alimenti e imballaggi  attraverso la tracciabilità dei prodotti contaminati da coronavirus. Di solito forniscono informazioni dettagliate su orari, luoghi, merci, aziende interessate e persone coinvolte. Un progetto, accolto dal governo nel Dl Agosto, permette di mettere a disposizione un servizio a vantaggio del sistema produttivo nazionale, cioè certificare l’origine, le caratteristiche di autenticità, la qualità dei prodotti italiani e, soprattutto, di quelli che entrano in Italia” potrebbe diventare la carta vincente del “made in Italy”. 

La salvaguardia della salute pubblica e della sicurezza alimentare sono priorità che vengono prima del commercio. Testare i propri prodotti che potrebbero potenzialmente trasportare il virus considerando che qualsiasi disprezzo per i rischi per la salute pubblica causerà solo disgusto dei consumatori specialmente dopo l'epidemia di COVID-19, ne è una ragione.  Misure di prevenzione dei virus per l’arena globale potrebbero ripagare e costruire una reputazione priva di virus per gli alimentari, e servirebbe a rilanciale il buon mangiare Italiano. Inoltre contrasterebbe l’ “Italian sounding”, ovvero l’imitazione dei prodotti alimentari del Belpaese. Un fenomeno che all’estero ha conosciuto un vero e proprio boom negli ultimi dieci anni, con conseguenze adir poco nefaste per i produttori italiani. 

“L’Agenzia Dogane e Monopoli pare sia in grado di farlo con una società in house che opera con propri laboratori chimici”.  Con l’obiettivo della applicazione di “una grande rete di certificazione doganale e un sistema di tracciamento” che aiuti a contrastare i prodotti fake. Il bello sarebbe l’aggiunta di “ NO COVID”  o ancor meglio “VIRUS FREE” certificato. . Già In alcuni Paesi attualmente vengono addirittura chieste certificazioni sanitarie “virus free” su vini e cibi provenienti dalla Lombardia e dal Veneto, ma ci sono state anche disdette per forniture alimentari provenienti da tutta la Penisola sotto la spinta di una diffidenza. Le linee guida ai fini della rintracciabilità degli alimenti e dei mangimi per fini di sanità sono indicate nel Decreto Sicurezza Alimentare.

La tecnologia Blockchain esiste e https://www.ibm.com/it-it/blockchain/what-is-blockchain  è un segmento che potrebbe portare sviluppo, lavoro e progresso e rimettere l'italia in una reale posizione propositiva di sviluppo, non parole vuote.

Resta il solito “contrappunto” legato a quelli che si preoccupano più dei guadagni economici immediati, del "tiriamo a campà" che ad avere una visione aperta, competitiva costante o costante competitiva nel settore alimentare globale e  che del rischio che virus si diffonda, portando a una situazione disastrosa.

Se si avesse un'idea migliore, tutte le parti potrebbero discuterne e studiarne la fattibilità. Se non c'è scelta migliore, questa pratica dovrebbe almeno ottenere la sua parte di rispetto. Certo bisogna fare presto.


Le opinioni e le opinioni espresse nell'articolo non riflettono necessariamente quelle  del “il Caffe sapere aude”: