Il difficile equilibrio dei suoni.
Momenti difficili, molto difficili.
IL Covid 19 e successive variabili ha e sta mettendo a
durissima prova tutta l’umanità. Qualsiasi persona con un minimo di
consapevolezza intuisce la gravità del momento nella sua escalation. Precedenti
crisi hanno condotto verso grandi sofferenze, una strada che non dovremmo
ripercorrere, o solo un ciclo storico per alcuni necessario...
Stiamo vivendo in un “inverno” che pare “inferno” dal quale emerge, in questa epoca di transizione, la comunicazione quale elemento di sviluppo socializzante. La comunicazione sta affrontando le ampie turbolenze della globalizzazione e una evoluzione tendente all'imbarbarimento.
Il volume mediatico più alto è quello delle TV e media di riflesso e internet, che influiscono, fatti distorti che formano un pentolone comune. Esasperare questa situazione vorrebbe dire impedire le trasmissioni TV e a cascata internet, e allora perché non l’alimentazione elettrica.
Rapporti sensazionali dei media britannici e cinesi stanno
evidenziando in questi giorni i blocchi reciproci della comunicazione come
avviandosi su una strada di non ritorno, la BBC riferisce che si tratta di
soppressione dei diritti umani, Southern Metropolis Daily punto di vista politico del liberalismo ,
socialismo con caratteristiche cinesi, ha affermato che i programmi televisivi
stranieri dovrebbero essere esaminati prima di essere trasmessi. "I drammi
statunitensi hanno persino subito la cancellazione di contenuti o il divieto di
trasmissione se avevano contenuti violenti".
Una soluzione di scenario apocalittico, la cui valutazione sfugge al
nostro sapere, ma che meriterebbe un insieme di valutazione, forse già fatta.
Non resta che essere ottimisti, mentre politici ormai dei si giocano, forse, la
più complicata storia della umanità, sicuri nel loro stesso.
Un'altra soluzione potrebbe essere nel simulare come sarebbe
dopo un’altra guerra mondiale nella nota famosa espressione di Albert Einstein quando
gli chiesero come sarebbe stata la terza guerra mondiale e lui rispose: “Non
conosco le armi della terza guerra mondiale, ma solo quelle della quarta: sassi
e bastoni”
La musica potrebbe essere quell’elemento focalizzante del riflettere comune
a tutti. Saper guardare alla primavera (Vivaldi) in senso più ampio, poiché la primavera
geograficamente è diversa da luogo a luogo, ha gusti diversi, sensazione,
sonorità diverse, e saper comprendere può solo arricchirci.
Estetica e preguidizi.
Attualmente anche localmente vi è in atto una rottura che si evidenza sin dalla base, nel voler proibire ciò che alcuni ritendono dannoso per altri. Nel cinema italiano la sua espressione la possiamo vedere nel limite iniziale del "senso del pudore" esposta in Boccaccio 70 del 1962 con la regia di Federico Fellini.
Un po di storia elementare popolare nel senso del pudore della musica, e nel rischio di un imbarbarimento globale.
Nel dicembre 1962 i Beatles debuttarono per la prima volta in un paese straniero in quel fenomeno della Beatlemania (Beatlemania)
estremamente popolare, considerata come l'incarnazione degli ideali del
movimento controculturale di quel tempo un equlibrio per un mondo migliore. I Beatles sono ancora la band più
venduta nella storia americana, con un totale di 183 milioni di dischi venduti.
Con vendite globali stimate tra i 600 milioni e 1 miliardo, Rolling Stone
Magazine " ha elencato i Beatles come il più grande artista della storia.
In Italia, nella varietà di rumori, anche se di limitato successo pubblico, come inserito in un giardino architettonico per il pubblico adulto, nasce nella primavera del 1969 un gruppo, nel superare un senso di pudore di implicazioni già presenti nell’ambito della mentalità greca arcaica, e rappresentare una parte della controcultura italiana di quel tempo.
Nel coinvolgimento di questa controcultura (per alcuni ambiguità del decadentismo) si sviluppa nella musica, essenzialmente nel voler esporre che se “scendi nelle strade o dalle stelle, dovresti imparare a camminare in strade viventi e saper comprendere che non vivi solo tu", legati al simbolismo e all'estetismo. Il mondo che "incontri "ha visioni diverse e, la provocazione nel vivere che vuol dire conoscere alche altri modi di pensare e saperli affrontare in libertà e differenze di pensiero e motivazioni. E' il grande momento più ampio, che inizia negli anni '60 e si conclude nella espressione politica in Italia, con Sandro Pertini, anche nella sua universalità della pipa..
Nello scorre del tempo, come nelle 4 stagioni di Vivaldi e ricordare ciò che sappiamo, in un mondo che ormai non ha più confini culturali.
Riflettere alla conseguenziale proiezione, del tipo Squalllor,
farsa sulla traccia di “Pompa”, con una telefonata proveniente dalle più disparate
località del mondo, forse produrranno “Pipa”. Il tempo non si ferma mai, avanti il prossimo, nel conoscere comune e non imbarbarirci.
Dai mini a massimi elementi della globalizzazione il risultato sarà in gran parte dell’incontro o lo scontro tra diverse ed opposte ispirazioni.
MM
Le opinioni e le opinioni espresse nell'articolo non riflettono necessariamente quelle del “il Caffe sapere aude”: