Turismo a Milano...
L'eccellenza di Milano è stata esposta al mondo divenendo sinonimo di alimentazione e per tanto del buon mangiare e dello shopping...Non siamo irremovibili nell'opporci all'idea che l'interesse per la mentalità "segui la mandria" che generalmente si concentra online o nella promozione diretta da persona ad personam,, mentre le armi della caccia al turista permettono di far appassire le eccellenze di Milano.
Piazza Duomo priva di controlli è divenuta una casba dove il turista ignaro viene investito dai soliti ambigui personaggi gli ormai noti broccolatori stanziali di turisti, che vengono accompagnati in qualche pizzeria Nord Africana o in qualche squallido Kebabb da affamati supporter
Provare per credere, mandate due ragazze in piazza Duomo e che verranno regolarmente rimorchiare con tecniche pratiche d'approccio dai soliti Nord Africani, fategli domandare di voler godere di un aperitivo, anzi fategli aggiungere "magari uno spriz o un prosecco" visto poi che le colline del prosecco sono Patrimonio Mondiale dell'Umanità, le ignare turiste verranno condotte in qualche squallido esercizio a bere vinaccio con le bollicine e mangiare imitazioni delle specialità Italiane (speriamo di non essere tacciati di nazionalismo, oggi il business è a 60* cerchiamo di non dimenticarlo.).
Ci scusiamo, già parliamo di emigranti, ed è facile nell'attuale stress, in questo delicato momento, farsi tacciare di xenofobia o razzismo, ma non è difficile comprendere quando l'imprinting iniziale è contrastante con il prodotto in mescita come possa essere promosso. La nostra piccola opinione è che è solo la proiezione da uno stile etnico che dopa il sistema.
Se parliamo d'immigrazione che cosa possono dire dire quegli imprenditori Italiani che hanno cercato di far grande il nostro arretrato paese nel mondo e che magari lottano perché uno Spritz italiano diventi in realtà il cocktail perfetto?
Abbiamo invitato una conoscente straniera a bere uno spritz, del vino bianco, un caso eccellente per l'elegante cocktail in stile italiano, spumeggiante, a basso contenuto di alci d e con un tocco di amarezza, è l'ideale per sorseggiare nell'ora d'oro prima di cena, non ha apprezzato, abbiamo anche invitato una ragazza Turca ma questa proprio ha snobbato lo Sprinz. Persone ormai perse nelle contrastanti attenzioni per altre filosofie, queste si nazionalistiche, frutto più delle volte e proposte a discapito di questa eccellenza Italiana. Proposte non certamente acculturate a rendere la misura degli stili di spritz regionali e adottando quello spirito piacevole che guida la cultura dell'happy hour italiana.
Lo spritz è un aperitivo che risale al 400 aC, quando i Greci e i Romani bevevano vino diluito con acqua fresca, acqua di mare e persino neve. nessuno di questi "ragazzi del Duomo" farà apprezzare al turista uno spritz veneziano, costruito in un bicchiere di pietra con 2 once di liquore amaro come Aperol, da 3 a 4 once di prosecco e 2 once di acqua gassata e guarnito con una oliva e una ruota di arancio siciliano di prima scelta e, il gioco è fatto.
Non ci resta che consigliarvi, se volete bere un buon Spriz di andare a Seatle al Keneniah Bystrom of Essex ecco la ricetta:
1 oncia di Amaro Nardini
¼ di oncia Aperol
¼ di oncia di succo di limone fresco
¼ di oncia di olive di Castelvetrano
2 ½ once di prosecco
2 olive di Castelvetrano, su uno stuzzicadenti per guarnire.
Aggiungete tutti gli ingredienti tranne il prosecco ad uno shaker con ghiaccio e agitare fino a quando non si è raffreddato. Versare in un coupé freddo o bicchiere da cocktail il prosecco freddo. Guarnire con le olive.
Che dire.. forse che non sia ora di passare oltre alle passerelle TV dei molti amministratori ai fatti? Certo non si tratta di questioni riguardanti i rapporti economici internazionali mancandone la reciprocità.
C'è stata una mancanza di allocazione di capitale e investimenti nella promozione delle eccellenze Italiane tanto ché sono marciti e morti molti locali e wine bar di eccellenza.
Il fatto è che su tutto ciò che non investirà si atrofizzerà .
Certo l'addormentata imprenditoria privata ha la sua colpa ma sarebbe ora di sensibilizzarla e riordinare le idee, oltre e almeno curare l'immagine della piazza Duomo la più importante di Milano ormai sepolta sotto ombrose palme che ricordano, ma poco significative per una cultura del prosecco o meglio Italiana.
Le opinioni e le opinioni espresse nella colonna non riflettono necessariamente quelle de il caffe ne quelle del suo proprietario.
-mm-