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Il segreto della felicità è la libertà. Il segreto della libertà è il coraggio. "- Tucidide. Θουκυδίδης, Thūkydídēs -Atene,ca. a.C. 460 a.C.- dopo il 440 a.C. -

dal 1764 voce illuminista a Milano

21 giu 2018

la pietra del paragone.

L'ora del pranzo, buon appetito, e che Dio "mantenga la fame".

Siamo ormai entrati nell'era del Trampismo, mettiamoci "tutti" a vedere come finiremo tra "monferrino e il paradiso", facilmente molti finiranno all'inferno, nella consequenzialità della carota e bastone.
Come una bella ragazza che ti prospetta le sue grazie per poi lasciarti nel limbo del desiderio o concedersi per poi svanire in altri letti o negarsi, strategia è ormai diventata comune e strugge.

L'ultima inutile ... carota è quella sulle famiglie degli immigrati, in un primo momento la posizione di separare i nuclei famigliari è sembrarla è sembrata in sé una posizione incomprensibile, nella storia si sono viste posizioni simili durante la deportazione nazista, e in altre situazioni di dittatura, o in situazioni conseguenziali a crisi economiche sociali conseguenziali a guerre economiche. Addirittura nel periodo dell schiavismo americano la maggioranza dei padroni preferiva non dividere i nuclei famigliari, il che fa riflettere.  
Comunque dopo il bastone è arrivata la carota che ci ha reso felici, Il Presidente Trump ha firmato l'ordine esecutivo sull'immigrazione per porre fine alla separazione di genitori e bambini.
Dall'inferno alla felicità, in  uno pseudo paradiso/inferno. mentre una parte di noi indica che brava persona e Lui e la Sua signora. Il Papa riscuote successo alle sue preghiere, e il popolo applaude.

Un selfie che ricorda il Leopardi della quiete dopo la tempesta.

Conto XXIV - LA QUIETE DOPO LA TEMPESTA

Passata è la tempesta:
Odo augelli far festa, e la gallina,
Tornata in su la via,
Che ripete il suo verso. Ecco il sereno
Rompe là da ponente, alla montagna;
Sgombrasi la campagna,
E chiaro nella valle il fiume appare.
Ogni cor si rallegra, in ogni lato
Risorge il romorio
Torna il lavoro usato.
L'artigiano a mirar l'umido cielo,
Con l'opra in man, cantando,
Fassi in su l'uscio; a prova
Vien fuor la femminetta a còr dell'acqua
Della novella piova;
E l'erbaiuol rinnova
Di sentiero in sentiero
Il grido giornaliero.
Ecco il Sol che ritorna, ecco sorride
Per li poggi e le ville. Apre i balconi,
Apre terrazzi e logge la famiglia:
E, dalla via corrente, odi lontano
Tintinnio di sonagli; il carro stride
Del passegger che il suo cammin ripiglia.

Si rallegra ogni core.
Sì dolce, sì gradita
Quand'è, com'or, la vita?
Quando con tanto amore
L'uomo a' suoi studi intende?
O torna all'opre? o cosa nova imprende?
Quando de' mali suoi men si ricorda?
Piacer figlio d'affanno;
Gioia vana, ch'è frutto
Del passato timore, onde si scosse
E paventò la morte
Chi la vita abborria;
Onde in lungo tormento,
Fredde, tacite, smorte,
Sudàr le genti e palpitàr, vedendo
Mossi alle nostre offese
Folgori, nembi e vento.

O natura cortese,
Son questi i doni tuoi,
Questi i diletti sono
Che tu porgi ai mortali. Uscir di pena
E' diletto fra noi.
Pene tu spargi a larga mano; il duolo
Spontaneo sorge: e di piacer, quel tanto
Che per mostro e miracolo talvolta
Nasce d'affanno, è gran guadagno. Umana
Prole cara agli eterni! assai felice
Se respirar ti lice
D'alcun dolor: beata
Se te d'ogni dolor morte risana. 
Leopardi "detto anche il puma"

La politica della maturità sociale condivisa s'infrange sulla riva del Potere. Certo è che guidare il mondo non è impresa facile e ognuno di noi, naufraghi in questo mare nuotiamo per emergere ma come un Dio qualcuno a suo piacimento e discrezionalità ci ributta a mare.

Come non raccontare quella barzelletta del povero che arriva al cospetto di Dio giudicante che gli chiede dove vorrebbe andare, facendogli fare un girone esplorativo. 
Prima il paradiso, dove trova gente al tavolo che banchetta e beve si diverte- Al che pensa -bello il paradiso -  ma poi vede che la carne nel piatto è carne umana strappata ad altri uomini e al posto dell'acqua bevono sangue. -Non fa per me- e rifiuta. 
Poi Dio gli fa vedere l'inferno, straziante dove la gente brucia soffre e fornisce il carne cibo per il paradiso. -Troppo dolore - e rifiuta.
Al che la povera anima  viene portata al purgatorio, dove in un mare  di merda ci sono persone che discutono leggono e vivono immersi sino alla cintola. 
DIo allora domanda alla new entry "dove vuoi andare?" 
Il "imperituro" riflette e risponde. - Nel paradiso non voglio andare perchè non voglio far soffrire altri per star bene io, all'inferno troppo troppo dolore, scelgo il purgatorio.-
La  povera anima entra allora nel mare di merda  e s'immerge con gli altri pensando che "va beh c'è puzza odore ma poi ci si abitua, ho fatto una buona scelta".
In quell'istante si aprono le porte, entra dall'alto un diavolo gridando " l'intervallo è finito ora tutti sotto anche con la testa".
La morale se morale c'è: "aspettiamo il prossimo intervallo"

f.to era bella come un " cherubino" Lia